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Aurora magazine

Smentita la correlazione tra farmaci anti-epilettici e anomalie fetali

Uno studio dall'Università di Arrhus smentisce la correlazione tra farmaci anti-epilettici in gravidanza e anomalie fetali. Secondo i ricercatori danesi, il livello medio di salute dei bambini esposti ai farmaci in utero è identico a quelli di tutti gli altri. Un'osservazione che va contro gli studi precedenti, secondo cui i farmaci contro l'epilessia provocherebbero malformazioni congenite nel feto.

Era convinzione comune che i farmaci anti-epilettici, se assunti durante la gravidanza, intaccassero lo sviluppo cerebrale nei feti. C'è ancora poca chiarezza riguardo le effettive condizioni di salute di quanti sono stati esposti nel ventre materno ai farmaci. Lo studio in questione, però, approfondisce alcune questioni e rassicura le donne che devono continuare ad assumere i farmaci anche se incinte. I ricercatori danesi non hanno infatti trovato alcuna correlazione tra i trattamenti contro l'epilessia e la salute dei bambini.

I ricercatori hanno analizzato i dati di 963.010 bambini nati tra il 1997 e il 2012. In 4.478 gravidanze le madri avevano continuato a prendere farmaci anti-epilettici anche in gravidanza. Gli studiosi hanno verificato quante visite pediatriche sono state richieste nel corso degli anni. Dalle analisi non è emersa alcuna sostanziale differenza tra i due gruppi, il che fa pensare che lo stato di salute dei bambini non sia stato toccato dal trattamento farmacologico materno.

Lo studio ha cercato eventuali differenze ricollegabili alla natura della patologia materna. Infatti, i trattamenti erano ricollegabili sia a casi di epilessia, sia di disturbo bipolare e di emicrania. Lo studio ha mostrato che non c'era nessuna differenza tra quante soffrivano di epilessia e quante presentava invece altri disturbi. Una scoperta che sarà di grande sollievo per molte future mamme. In ogni caso, in caso di dubbio è sempre buona norma chiedere consiglio al proprio medico e ricorrere agli appositi test di screening prenatale, come ad esempio il test DNA fetale.

Fonte: news-medical.net