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I cerotti per la menopausa contro l’Alzheimer

Uno studio della Mayo Clinic rivela che i cerotti per la menopausa riducono il rischio di Alzheimer nelle donne. Il farmaco pare inoltre ancora più efficace in quante hanno una predisposizione genetica alla malattia.

Le persone affette da Alzheimer mostrano depositi di beta-amiloide superiori alla media, che danneggiano i neuroni e provocano l’avanzare della malattia. I ricercatori hanno esaminato 68 donne entrate da poco in menopausa e le hanno sottoposte a terapia sostitutiva ormonale. Di queste 21 hanno assunto gli ormoni mediante cerotti e 17 per via orale, mentre 30 hanno ricevuto solo il placebo. I ricercatori hanno quindi eseguito una tomografia a emissione di positroni, per analizzare i depositi di amiloide. Le donne che hanno usato il cerotto hanno mostrato depositi di amiloide ridotti, in particolare coloro con predisposizione genetica alla malattia. Gli ormoni presi per via orale non sembrano invece aver influito sui depositi.

La terapia sostitutiva ormonale per la menopausa prevede l’assunzione di beta-estradiolo. L’ormone serve per compensare il declino degli estrogeni proprio della menopausa. Secondo alcuni studi, questo declino è legato all’aumento del rischio di demenza e Alzheimer. Intervenendo subito con i cerotti per la terapia sostitutiva, il rischio di incorrere nella malattia diminuirebbe un’altra volta. Al contrario, intervenire dopo i 65 anni servirebbe solo ad aumentare il rischio di demenza.

I risultati sono significativi in particolare per le donne con una predisposizione genetica alla malattia. Sono inoltre di grande importanza per gli studi riguardo la prevenzione della malattia.

Fonte: panorama.it

Tags: Genetica, Patologie, DNA