Recensioni verificate Soddisfatta del servizio.
Personale disponibile e gentile. Lo consiglio a tutti ...
Cliente Sorgente Genetica
logomysorgente

02  4948  5291

Aurora magazine

Individuare il rischio di Alzheimer con l'olfatto

Un team di Boston ha elaborato un nuovo test non invasivo per individuare il rischio di Alzheimer. Il test è pensato per i soggetti ad alto rischio e misura la capacità di distinguere e identificare gli odori. La difficoltà a capire se due odori sono uguali o diversi sarebbe infatti un sintomo di declino cognitivo.

I ricercatori del Massachusetts General Hospital hanno coinvolto 183 pazienti con problemi cognitivi. Hanno fatto loro annusare diversi tipi di odori, chiedendo loro di identificarli e di indicare se erano diversi o uguali rispetto a quelli di prima. Hanno quindi confrontato risultati ottenuti e livelli di disagio cognitivo. È emerso che le persone con problematiche più gravi erano anche quelle con risultati peggiori. In particolare, i soggetti a rischio di Alzheimer sono stati quelli che hanno avuto più problemi nei test.

Quella di Boston è l’ennesima prova l’Alzheimer inizia almeno 10 anni prima del declino della memoria. Purtroppo i test diagnostici attuali riescono a individuare la malattia solo quando i problemi cognitivi sono già avanzati. Ciò impedisce di intervenire negli stadi iniziali dell’Alzheimer, che potrebbero essere critici per rallentare l’avanzata della patologia. È quindi necessario pensare un test che individui i primi sintomi della malattia, molto più subdoli di quelli più conosciuti.

I ricercatori di Boston hanno teorizzato che le funzioni olfattive possano fungere da primo campanello di allarme. Già studi precedenti avevano infatti individuato un collegamento tra scarso senso dell’olfatto e rischio di demenza. Se queste teorie trovassero conferma, sarebbe possibile avere un test non invasivo, efficacie e in grado di individuare l’Alzheimer con qualche "annusata".

Fonte: medicaldaily.com