Recensioni verificate Soddisfatta del servizio.
Personale disponibile e gentile. Lo consiglio a tutti ...
Cliente Sorgente Genetica
logomysorgente

02  4948  5291

Aurora magazine

Nuova spiegazione per l'infertilità femminile collegata all'età

L'età è uno dei fattori che influenza di più la capacità di procreare. I ricercatori dell'Università del Montreal Hospital Research Center (CRCHUM) hanno esaminato le basi genetiche collegate al questo problema nelle donne. Hanno così trovato una nuova possibile spiegazione.

Gli ovociti sono le cellule riproduttive femminili prima di essere fecondate ed evolversi in ovuli. Le donne ne hanno un numero definito, che con il passare degli anni si abbassa. Man mano che l'organismo invecchia, inoltre, anche la qualità degli ovociti rimasti diminuisce. Tutto questo rende molto più difficile il concepimento naturale dopo i 37 anni di età.

I ricercatori canadesi hanno esaminato le cause genetiche dell'invecchiamento cellulare degli ovociti. Hanno individuato degli errori nella segregazione dei cromosomi, la divisione delle coppie di alleli durante la formazione delle cellule germinali. Gli errori provocano ovociti con un numero anormale di cromosomi, con conseguente difficoltà nel concepire.

La spiegazione più accreditata per l'aumento delle anomalie cromosomiche è un malfunzionamento della coesina. Si tratta di un complesso proteico che mantiene insieme i cromosomi. Secondo molti studiosi, con l'età la coesina si deteriora e i cromosomi perdono coesione. I ricercatori canadesi hanno ampliato questa teoria.

I microtubuli sono strutture cilindriche interne alle cellule, responsabili del movimento cellulare. Quando la cellula si prepara alla divisione, uniscono i cromosomi intorno alla struttura ad elica e li selezionano. Dopo la divisione, mandano i cromosomi agli estremi opposti del nucleo delle cellule figlie, provocando appunto la segregazione.

Lo studio canadese mostra che il 50% degli ovociti delle cavie più vecchie hanno microtubuli disfunzionali. Il problema quindi non è l'età del nucleo, quanto quello dell'ovocita nel suo complesso. Inserendo un nucleo giovane in un ovocita vecchio, infatti, i problemi rimangono. La scoperta è valida anche per le donne umane e potrebbe aprire le porte a nuovi metodi per ringiovanire gli ovociti. Durante la gravidanza è importante sottoporsi a controlli e ad esami di screening prenatale: con il test DNA fetale ad esempio, la mamma può sapere se il feto è affetto da anomalie cromosomiche.

Fonte: medicalnewstoday.com