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Aurora magazine

L’importanza dello iodio in gravidanza

Lo iodio è un micronutriente essenziale per la produzione degli ormoni tiroidei. Il fabbisogno giornaliero si aggira di solito intorno ai 150 microgrammi, ma aumenta in gravidanza. Lo iodio consente infatti un corretto sviluppo del sistema nervoso centrale del feto: il micronutriente attraversa la placenta e guida lo sviluppo del cervello. È quindi importante che il feto riceva il giusto apporto di iodio, specie nelle prime settimane.

Per garantire un buon apporto di iodio al nascituro, è bene che una donna inizi la gravidanza con già una riserva. A chi sta programmando una gravidanza, si consiglia di assumerne alte quantità di iodio già nei tre mesi che precedono il concepimento. La sostanza è presente in frutta, verdura, carne, pesce, crostacei, uova e latte. È bene inoltre usare solo sale da cucina iodato, che aiuta ad assumere il giusto apporto del micronutriente. In questo modo si ovvia ad eventuali carenze di iodio caratteristiche di certi ambienti, carenze che si ripercuotono anche sulla quantità di iodio presente nei cibi.

La carenza di iodio da parte della madre può provocare ipotiroidismo neonatale. Il disturbo può a propria volta provocare ritardi nello sviluppo cognitivo, in quello psicomotorio e nella crescita. Il deficit di iodio è inoltre causa di gozzo materno e fetale, ipotiroidismo, aborti spontanei e morti perinatali.

Il modo migliore per assumere la giusta quantità di iodio, oltre che seguire una dieta bilanciata, è bere una tazza di latte al giorno; usare solo sale iodato; mangiare pesce marino tre volte alla settimana. Se l’alimentazione si rivelasse insufficiente, ci sono in commercio integratori multivitaminici a base di iodio e ferro. In caso di problemi legati alla tiroide è però meglio chiedere consiglio al proprio endocrinologo.

Fonte: leonardo.it