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Aurora magazine

Zika: il pericolo di microcefalia è più alto nei primi mesi di gravidanza

Gli scienziati dei Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie hanno confermato che, se contratta nei primi mesi di gravidanza, l’infezione da virus Zika aumenta il rischio di microcefalia nel bambino. L’articolo riporta 476 casi di microcefalia in Sud America da gennaio a novembre 2016, quattro volte quelli registrati nello stesso periodo nel 2015. Gran parte di questi sono ricollegabili a infezioni avvenute nel primo trimestre di gravidanza, massimo all’inizio del secondo.

Il picco di bambini microcefalici in Colombia è stato a luglio 2016, con 94 casi. L’evento è ricollegabile al picco di infezioni da Zika avvenuto 24 settimane prima del mese interessato, quindi verso gennaio. Il periodo corrisponde più o meno alla fine del primo trimestre e l’inizio del secondo delle donne coinvolte, il che fa presumere che l’infezione sia avvenuta in quel periodo.

Gli autori della ricerca fanno però notare di aver basato lo studio sui casi di microcefalia al momento del parto. Non hanno infatti conteggiato i bambini che hanno manifestato la microcefalia mesi dopo la nascita. Secondo uno studio brasiliano, sarebbe una mancanza grave, poiché ci sarebbero diversi casi di infezione da Zika congenita diventati manifesti solo nel periodo postnatale e quindi non rilevabili con esami prenatali.

I Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie riportano un aumento dei casi di Zika, anche al di fuori dell’epicentro in Brasile. In compenso, c’è stata una diminuzione delle infezioni veicolate dalle zanzare, quanto meno a Miami. Il merito sarebbe anche della riduzione dei viaggi verso le zone interessate dal fenomeno, come consigliato ad agosto dalle autorità.

Fonte: medscape.com