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Aurora magazine

Correre in gravidanza: cosa bisogna sapere?

Gli esperti incoraggiano le future mamme a fare almeno 20 o 30 minuti di esercizio al giorno. L’attività fisica riduce il rischio di diabete gestazionale, di parto pretermine, preclampsia e di altri disturbi. Ha inoltre un effetto positivo sullo sviluppo cerebrale del bambino e riduce l’ansia nella donna. Ciononostante, molte gestanti mettono in dubbio la sicurezza della pratica e incontrano ostacoli di natura pratica. Cosa bisogna quindi fare per correre in gravidanza in tutta sicurezza?

In primo luogo, è fondamentale effettuare percorsi di screening prenatale periodici. È infatti importante individuare eventuali rischi di distacco della placenta o altre problematiche del genere. In questi casi, il medico potrebbe sconsigliare l’attività fisica per salvaguardare la sicurezza del bambino. Se la gravidanza è sicura, invece, non c’è nessun tipo di controindicazione. È solamente importante prendere atto di alcune possibili difficoltà.

Per chi non correva prima dell’inizio della gravidanza, potrebbe essere un momento difficile per cominciare. Il corpo si sta modificando, il baricentro cambia e ci si stanca prima. Gli esperti raccomandano quindi di partire da un allenamento cardio più blando, in modo da aumentare la resistenza e abituarsi all’esercizio. Chi correva già prima della gravidanza, invece, può mantenere la sua ruotine senza paura.

Le runner di vecchia data potrebbero notare un affaticamento più precoce e una maggiore facilità nel sudare. Basta che si mantengano idratate e indossino abiti traspiranti. Quando fa molto caldo o è molto umido, è inoltre meglio che corrano su un tappeto in ambienti ventilati. Un innalzamento eccessivo della temperatura corporea nel primo trimestre, infatti, potrebbe creare problemi al feto.

La gravidanza rende più lente. È qualcosa che potrebbe dare fastidio a chi corre da tanto tempo, ma è inevitabile. È importante che la futura mamma non si sforzi di mantenere i suoi vecchi tempi. Si fermi a prendere fiato se necessario, rallenti quando non ce la fa più e vada a fare pipì ogni volta che sente lo stimolo. Quest’ultimo punto rende necessaria un’idratazione extra, quindi è meglio portare con sé più liquidi del solito.

Dopo il parto, la neomamma non deve avere fretta di riprendere a fare esercizio: potrebbero volerci settimane prima di poter ricominciare. L’importante è seguire le indicazioni del medico, che saprà dare i giusti consigli in base al caso specifico.

Fonte: runnersworld.com