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Aurora magazine

Prevenire il Papilloma Virus è più facile con il test Hpv

In 75 anni il Pap test ha salvato la vita a milioni di donne in tutto il mondo. Il test consiste in un esame morfologico di cellule del collo dell'utero, per individuare anomalie. In questo modo è possibile prevenire il tumore del collo dell'utero. Il test richiede però un citologo esperto affinché sia efficace. Ecco perché l'arrivo del test Hpv è destinato a cambiare il mondo della prevenzione per milioni di donne.

Il test Hpv è un test virologico fatto su cellule del collo dell'utero. Diagnostica l'infezione da papilloma virus umano e, rispetto al Pap test, individua un maggior numero di lesioni precancerose e in meno tempo. Ciò consente di allungare l'intervallo tra un test di screening e l'altro, passando dagli attuali 3 anni a 5. Nel caso in cui il test Hpv individui un'anomalia nel collo dell'utero, si effettua il Pap test sui tessuti già prelevati. Se anche il Pap test risulta positivo, si passa alla colposcopia. In caso contrario, si ripete il test Hpv 1 anno dopo. Se il test non rileva niente, si ha a che fare con una del 80-90% delle infezioni che si risolvono da sole.

Il test di screening Hpv esiste da diversi anni, ma sta arrivando in Italia in maniera graduale. Si prevede una diminuzione di dieci volte del numero annuale di Pap test. I citologi oggi attivi si occuperanno degli accertamenti per le donne risultate positive per il primo test. Il numero di colposcopie annuali dovrebbe rimanere invariato, anche se concentrato su donne selezionate meglio. Nonostante il test sia più costoso del Pap test, si calcola un risparmio del 30% sui costi organizzativi e del 20% sui costi dei prelievi. Il merito sarà anche della minore frequenza con cui sarà necessario effettuare il test.

Adesso è importante informare le donne sui cambiamenti in corso e su cosa comportano. In particolare, è importante che chi risulta positiva per il test Hpv capisca che non è sinonimo di malattia. È inoltre fondamentale comprendere che è possibile contrarre il virus anche mediante rapporti non completi e di tipo orale.

Fonte: repubblica.it