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Aurora magazine

La Tailandia elimina la trasmissione dell’HIV da madre a figlio

La Tailandia è il primo paese asiatico ad aver eliminato la trasmissione dell’HIV da madre a figlio. Grazie a un forte impegno politico e agli investimenti pubblici nel campo della sanità pubblica, ha raggiunto gli obiettivi proposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Già nel 2015 il paese aveva superato l’obiettivo dell’OMS di far scendere i tassi di trasmissione del virus sotto il 2%. La Tailandia vanta infatti un tasso dell’1,9%, contro il 20-40% degli anni ’90.

Per eliminare la trasmissione dell’HIV da madre a figlio, l’OMS ha proposto una strategia in 4 punti. Si inizia con la prevenzione del contagio nelle donne in età fertile. Nel caso di donne già con l’HIV, l’organizzazione consiglia invece: prevenzione di gravidanze non desiderate; trattamenti per prevenire la trasmissione del virus dalla madre infetta al bambino; trattamenti adeguati per donne e bambini con l’HIV. La Tailandia ha messo in atto molte iniziative incentrate su questi quattro punti cardine, che hanno determinato il raggiungimento dell’obiettivo.

Negli ultimi decenni le autorità politiche tailandesi hanno moltiplicato gli sforzi economici per la prevenzione del contagio da HIV. Nel 1988 la spesa pubblica destinata al programma contro HIV/Aids era di soli 640mila euro, mentre nel 1997 era già di 76milioni di euro. Gli investimenti hanno permesso di mettere in atto iniziative volte a promuovere l’uso del preservativo tra i giovani. La più famosa è il “100% Condom Programme”, destinato alle donne in età riproduttiva e determinante per la prevenzione delle infezioni da HIV. Le autorità hanno inoltre promosso una campagna di informazione sui comportamenti a rischio. Per le donne in gravidanza e per quante hanno appena partorito, ha invece introdotto una serie di test.

Il successo della Tailandia verte in buona parte sul gran numero di prestazioni di assistenza prenatale. In occasione della prima visita clinica, tutte le donne in attesa hanno ricevuto un test HIV con risultati in giornata. Test che è possibile ripetere durante tutta la gravidanza, anche se il primo è risultato negativo. Le donne infette hanno invece ricevuto una terapia antiretrovirale, pensata per impedire la trasmissione del virus al bambino. Durante la gestazione,la mamma ha la possibilità di monitorare la salute del futuro nascituro con diversi esami che rientrano nello screening prenatale non invasivo.

Il caso della Tailandia dimostra che conciliare HIV e maternità è oggi possibile. I farmaci antiretrovirali consentono infatti di mandare avanti la gravidanza senza che il virus passi da madre a figlio. Le tecniche di fecondazione assistita, invece, permettono di cercare il concepimento senza mettere l’altro partner a rischio di contagio.

Fonte: wired.it