Recensioni verificate Soddisfatta del servizio.
Personale disponibile e gentile. Lo consiglio a tutti ...
Cliente Sorgente Genetica
logomysorgente

02  4948  5291

Aurora magazine

Modificati embrioni umani per la prima volta senza errori

Shoukhrat Mitalipov, della Oregon Health and Science University, ha modificato un embrione umano senza errori. È la prima volta che succede e apre le porte all’utilizzo della Crispr per la lotta contro le malattie genetiche. Molti avanzano però perplessità su un eventuale rischio di derive eugenetiche.

Il processo di gene-editing Crispr rende le modifiche al DNA permanenti e, soprattutto, ereditabili. Gli scienziati cinesi avevano effettuato 3 esperimenti, ma le cellule embrionali non avevano recepito le modifiche in maniera omogenea. C’era quindi il rischio di creare anomalie genetiche trasmissibili nelle generazioni future.

Il team dello scienziato kazako ha usato la Crispr con la tecnica del “germiline engineering”. Al contrario dei cinesi, i ricercatori hanno iniettato Crispr nello stesso momento della fecondazione in vitro. In questo modo hanno ottenuto decine di embrioni, che hanno fatto sviluppare per qualche giorno. Non ne hanno impiantato nessuno in utero, ma il problema etico è comunque presente.

La National Academy of Sciences degli Stati Uniti ha dichiarato di supportare l’uso della Crispr solo per fini medici. A febbraio 2017 ha quindi chiesto di regolamentare l’uso della tecnica, affinché venga usata solo per affrontare malattie ereditarie. Anche per questo motivo, il Congresso ha vietato di impiantare embrioni modificati.

Fonte: lastampa.it

Add a comment

Nessun legame tra trattamenti per la fertilità e tasso di divorzi

Un nuovo studio danese ha smentito il legame tra trattamenti per la fertilità e tasso di divorzi. I ricercatori hanno analizzato i dati di 10 mila coppie che si sono sottoposte a fecondazione assistita. Nonostante lo stress provocato dalle pratiche, le coppie ne sono uscite rafforzate invece che indebolite.

Tutto inizia con uno studio del Danish Cancer Society Research Center di Copenhagen, pubblicato nel 2014. Secondo i ricercatori, lo stress provocato dalla fecondazione assistita aumenterebbe il rischio di divorzio. Il vecchio studio confermava una convinzione già molto diffusa, priva però di prove concrete. Il nuovo studio, invece, ha smentito quanto detto in precedenza.

La dott.ssa Mariana Martins è ricercatrice presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Porto. Il suo team ha condotto lo studio su 42.845 donne danesi che si sono sottoposte a fecondazione assistita tra 1994 e 2009. I ricercatori hanno seguito lo stato sentimentale delle donne per un periodo di 16 anni, confrontandolo con quello di un gruppo di controllo.

Il 65% delle donne hanno avuto dei figli con il partner, mentre il 20% ha divorziato. Le percentuali sono paragonabili a quelle del gruppo di controllo. Ciò significa che sottoporsi a IVF non aumenta le probabilità di divorziare. Gli studi precedenti collegavano gli alti livelli di stress tipici della IVF con il rischio di divorzio. In realtà molto dipende dall’esito delle procedure.

Secondo i ricercatori, il fattore di rischio più elevato è il fallimento dei trattamenti di fecondazione. Le coppie che non riescono ad avere figli nonostante gli sforzi sono molto più vulnerabili. D’altra parte, affrontare insieme le difficoltà unisce molte coppie, invece di distruggerle.

Fonte: medicalnewstoday.com

Add a comment

Incinte dopo l’adozione: perché succede?

Sono noti diversi casi di donne in apparenza sterili, rimaste però incinte dopo aver adottato. È difficile effettuare uno studio rigoroso a riguardo, eppure quasi tutti i medici della fertilità possono raccontare storie del genere. Come si spiega il fenomeno?

Secondo uno studio britannico del 2016, c’è il 29% di possibilità di concepire naturalmente entro 6 anni dalla fine delle procedure di fecondazione assistita. Lo studio ripercorre le orme di un altro studio del 2012, condotto su oltre 2.100 coppie. Le coppie si erano sottoposte ai trattamenti circa 10 anni prima. Tra coloro che non avevano concepito grazie alla procedure, il 24% aveva avuto un figlio naturalmente. Tra quanti avevano invece concepito, il 17% aveva avuto un altro figlio senza assistenza.

Non esistono dati aggiornati sul collegamento tra adozione e concepimento, eppure il fenomeno pare tutto tranne che un mito. La spiegazione è molto semplice: molte coppie non sono davvero infertili. In alcuni casi, età e ansia rendono più difficile concepire naturalmente. In altri si tratta solo di impazienza e, poiché la IVF è molto più accessibile, le coppie vi ricorrono più facilmente. Si parla infatti di infertilità dopo il primo anno di tentativi falliti di concepire. Ciononostante, le coppie più ansiose non aspettano.

Un fattore rilevante è la fertilità ridotta, una cosa molto diversa rispetto all’infertilità. In questi casi le coppie ci mettono più della media a concepire, ma possono farlo senza problemi. I cicli di trattamenti per la fertilità accelerano le tempistiche e basta. Una volta nato il primo figlio o adottato, si può lavorare al secondo con molta più calma e senza stress.

Fonte: health.com

Add a comment

Gli uomini occidentali hanno sempre meno spermatozoi

I ricercatori dell'Università di Israele hanno dimostrato che gli uomini occidentali hanno meno spermatozoi rispetto a un tempo. Hanno analizzato i dati di 7.500 studi, concentrandosi sulle interpretazioni di altri 185 condotti tra il 1973 e il 2011. Negli ultimi decenni, la concentrazione nello sperma è calata del 52,4%, con una diminuzione della quantità totale di spermatozoi del 59,3%.

Lo studio ha individuato un calo significativo solo in Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda. Di contro, non ha evidenziato nessun cambiamento importante in Sud America, Asia e Africa. Bisogna però dire che esistono molti meno studi per questo secondo gruppo di paesi. Ne emerge quindi un quadro tutt’altro che rassicurante: la fertilità nel mondo occidentale sta subendo una battuta d’arresto.

Secondo gli autori, è importante individuare le cause del calo il prima possibile. Una delle cause più probabili è l’esposizione agli agenti chimici, anche in età prenatale. Il calo della fertilità è inoltre riconducibile a un cambio nello stile di vita avvenuto negli ultimi anni. Gli uomini occidentali sono infatti più soggetti allo stress e all’inquinamento. Inoltre, molti di loro sono sovrappeso e fumano.

Fonte: indiatoday.intoday.in

Add a comment